La certificazione Energetica Casaclima è più seria di quella Nazionale, per un semplice motivo: se, al mero calcolo informatico di dispendio energetico, che qualsiasi tecnico di media esperienza sa effettuare con i vari softwares che ci sono in commercio, non segue un'attenta valutazione dell'operato durante l'effettivo svolgersi dei lavori, non stiamo lavorando per l'efficienza. Ad esempio la normativa nazionale non tiene assolutamente in conto la presenza dei ponti termici, ovvero di quei punti critici che si trovano, ad esempio nelle strutture in cemento armato, e che causano grandi dispersioni se non sono opportunamente schermati.
I passaggi fondamentali da eseguire, nella progettazione e realizzazione di una casa a basso consumo si possono così sintetizzare:
A. FASE PROGETTUALE:
1. Analisi del territorio: posizionamento gps del futuro edificio, analisi con software (tipo Meteonorm) dei dati climatici stagionali del terreno (e non solo della zona climatica) su cui si vuole costruire, analisi dell’ombreggiatura del terreno, insolazione media annuale e mensile, temperatura media del terreno;
2. Analisi dell’esistente (solo nel caso di ristrutturazioni) con termografie, carotaggi (se necessari) ecc.;
3. Analisi degli obiettivi del committente (ecologici ed economici): Quale classe energetica si vuole raggiungere? Qual è il costo aggiuntivo per raggiungere questa classe? Quale risparmio si ottiene? A quali finanziamenti si può accedere?
4. Progetto architettonico con renderizzazioni 3D: creazione di un involucro che sia esteticamente gradevole, ma anche adatto alla classe energetica da raggiungere (vedi punto 3);
5. Analisi dei consumi previsti in sede preventiva: software per il calcolo del fabbisogno termico annuo misurato in €/mq. anno;
6. Correzione e coordinamento tra i vari progettisti (termotecnici, ingegneri…) per il raggiungimento degli obiettivi prefissati (v. punto 3):
7. Composizione capitolato, con disegni esecutivi da allegare allo stesso: è necessario descrivere nel dettaglio le voci di capitolato, in modo da non avere sorprese con le imprese costruttrici (ricarichi, mancanza di esperienza ecc.)
B. FASE ESECUTIVA:
1. Direzione lavori.
2. Controllo dell’operato dei costruttori.
3. Predisposizione tests in itinere e a lavoro finito (blower door test, termografie ecc.): Servono per misurare l’effettiva tenuta all’aria dell’edificio, e per l’individuazione di eventuali ponti termici residui – Riservato a classi di efficienza superiori (Classe A < 20 Kwh/mq Anno, Case passive < 10 Kwh/mq Anno)
4. Certificazione finale dell’edificio (Targhetta Casaclima) da parte dell’Agenzia Casaclima.
la certificazione Casaclima è pensata in modo da evitare il conflitto di interessi: è effettuata direttamente dall'Agenzia, e quindi né il progettista né il Direttore dei lavori possono intervenire nel processo.
Bartolomeo Ferrero - architettoSOStenibile
Consulente Esperto Casaclima - email: meo.ferrero@studioallinea.it
martedì 8 settembre 2009
giovedì 3 maggio 2007
ADOTTA ED ALLEVA UN KILOWATT TUTTO TUO!!!
http://www.solarecollettivo.it/: questo è il sito a cui fare riferimetno per vedere come possiamo svincolarci dai grandi produttori di energia e diventare autoproduttori di energia sostenibilie e pulita, tramite il solare. Ognuno può investire un capitale, anche nminimo (1000 Euro) nella costruzione della centrale, diventandone così socio!! E' una splendida iniziativa, da seguire e sostenere!!!
AMBIENTE TV: la webtv che parla di ambiente
http://www.ambiente.tv/: questo è il link per collegarsi ad ambiente TV, una web Tv che parla di ambiente, bioarchitettura ed energie sostenibili, attraverso video a ciclo continuo. Si può anche accedere ad aree tematiche specifiche (architettura, energia, trasporti...).
giovedì 12 aprile 2007
LA FOTOSINTESI CLOROFILLIANA (artificiale...) ci salverà!!!
Ciao a tutti!
Scrivo questo post per aggiornarvi su una cosa che ha del sensazionale: la clorofilla sintetica potrebbe essere la panacea per i mali energetici degli umani!!
Ovviamente è ancora un po' presto per gridare alla rivoluzione, comunque la Massey University della Nuova Zelanda, ha scoperto, grazie alle nanotecnologie (... e vuoi vedere che magari lo scienziato che l'ha scoperta era un italiano, che qui lustrava le scarpe a qualche barone? Non ci è dato sapere...), un pigmento sintetico verde, che sollecitato dai raggi solari ha prodotto energia!! Ed a un costo di produzione che sarebbe pari ad un decimo di quello delle attuali celle in silicio.
Speriamo che prima che AgipEniMorattiecompagniabellaingiroperilmondo ci mettano le mani su e la nascondano in un cassetto, per conitnuare ad usare gli olii e i copertoni esausti nelle loro centrali, questa tecnologia geniale ma pionieristica possa essere sviluppata a modo. Inoltre, si utilizzerebbe come materiale base il biossido di titanio, materiale rinnovabile e non tossico. Maggiori notizie le troverete a questi link:
1 - www.venetonanotech.it/files/index.cfm?id_rst=31&id_elm=1513
2 - http://nrc.massey.ac.nz/projects.shtml (Sito ufficiale della Massey University, in inglese - cercare la voce "surface chemistry").
Postate, postate, postate!!!
Scrivo questo post per aggiornarvi su una cosa che ha del sensazionale: la clorofilla sintetica potrebbe essere la panacea per i mali energetici degli umani!!
Ovviamente è ancora un po' presto per gridare alla rivoluzione, comunque la Massey University della Nuova Zelanda, ha scoperto, grazie alle nanotecnologie (... e vuoi vedere che magari lo scienziato che l'ha scoperta era un italiano, che qui lustrava le scarpe a qualche barone? Non ci è dato sapere...), un pigmento sintetico verde, che sollecitato dai raggi solari ha prodotto energia!! Ed a un costo di produzione che sarebbe pari ad un decimo di quello delle attuali celle in silicio.
Speriamo che prima che AgipEniMorattiecompagniabellaingiroperilmondo ci mettano le mani su e la nascondano in un cassetto, per conitnuare ad usare gli olii e i copertoni esausti nelle loro centrali, questa tecnologia geniale ma pionieristica possa essere sviluppata a modo. Inoltre, si utilizzerebbe come materiale base il biossido di titanio, materiale rinnovabile e non tossico. Maggiori notizie le troverete a questi link:
1 - www.venetonanotech.it/files/index.cfm?id_rst=31&id_elm=1513
2 - http://nrc.massey.ac.nz/projects.shtml (Sito ufficiale della Massey University, in inglese - cercare la voce "surface chemistry").
Postate, postate, postate!!!
lunedì 2 aprile 2007
LA CASA PASSIVA, CHIMERA ITALIANA.
E' da tempo che, a fianco alla progettazione tradizionale, ho iniziato a creare una piccola rete insieme ad un gruppo di aziende collegate (fornitori, posatori ed impiantisti).
Ci occupiamo di progettazione e realizzazione in bioedilizia di qualsiasi tipo, e dal progetto/coordinazione dei lavori (curati da me), ai fornitori di materiali, ai posatori, ai collaudi, è tutto controllato e gestito dall'interno, in modo da diminuire sia i tempi di realizzazione, che gli inconvenienti e i costi di realizzazione. Stiamo inoltre cercando di ottenere le certificazioni tedesche (PassivHaus) per i nostri edifici, poichè queste sono molto più avanti anche rispetto alle ultime disposizioni di legge (quelle della finanziaria 2007): e cioè hanno parametri di efficienza energetica anche 5-6 volte più severi.
A mio modesto parere, il fatto che, in non pochi casi, nella fase progettuale l'architetto se ne vada "per i fatti estetici suoi", senza la dovuta collaborazione con i formitori di materiali, gli impiantisti e le imprese che concorrono alla realizzazione di un progetto, porta nella successiva realizzazione a gravi mancanze, che portano a dissipare lavoro, tempo, energie e denaro (del cliente, tra l'altro, che dovrebbe essere la prima persona ad essere interessata a questo). i progetti milgiori, infatti, sono sempre quelli in cui ad una lunga fase progettuale segue una celere fase realizzativa, proprio perchè ogni figura cionvolta nella realizzazione ha già ben chiaro cosa fare (salvo tutti gli ovvi imprevisti, che nel caso della realizzazione di un edificio sono comunque dietro l'angolo).
Senza contare il fatto che secondo me il cliente dovrebbe venire istruito su quello che l'architetto vuole "combinare" in casa sua, non solo in termini estetici, ma soprattutto a livello tecnico.
LA casa passiva, che in alcuni stati europei (vedi Germania), è ormai una felice realtà, che permette di risparmiare più del 90% delle spese (si, proprio 90%!!!!) di riscaldamento, raffrescamento, energia elettrica e produzione di acqua calda e fredda , da noi è ancora "paZZiva", con consumi imbarazzanti, e questo anche sulle nuove costruzioni!!!.
Ci occupiamo di progettazione e realizzazione in bioedilizia di qualsiasi tipo, e dal progetto/coordinazione dei lavori (curati da me), ai fornitori di materiali, ai posatori, ai collaudi, è tutto controllato e gestito dall'interno, in modo da diminuire sia i tempi di realizzazione, che gli inconvenienti e i costi di realizzazione. Stiamo inoltre cercando di ottenere le certificazioni tedesche (PassivHaus) per i nostri edifici, poichè queste sono molto più avanti anche rispetto alle ultime disposizioni di legge (quelle della finanziaria 2007): e cioè hanno parametri di efficienza energetica anche 5-6 volte più severi.
A mio modesto parere, il fatto che, in non pochi casi, nella fase progettuale l'architetto se ne vada "per i fatti estetici suoi", senza la dovuta collaborazione con i formitori di materiali, gli impiantisti e le imprese che concorrono alla realizzazione di un progetto, porta nella successiva realizzazione a gravi mancanze, che portano a dissipare lavoro, tempo, energie e denaro (del cliente, tra l'altro, che dovrebbe essere la prima persona ad essere interessata a questo). i progetti milgiori, infatti, sono sempre quelli in cui ad una lunga fase progettuale segue una celere fase realizzativa, proprio perchè ogni figura cionvolta nella realizzazione ha già ben chiaro cosa fare (salvo tutti gli ovvi imprevisti, che nel caso della realizzazione di un edificio sono comunque dietro l'angolo).
Senza contare il fatto che secondo me il cliente dovrebbe venire istruito su quello che l'architetto vuole "combinare" in casa sua, non solo in termini estetici, ma soprattutto a livello tecnico.
LA casa passiva, che in alcuni stati europei (vedi Germania), è ormai una felice realtà, che permette di risparmiare più del 90% delle spese (si, proprio 90%!!!!) di riscaldamento, raffrescamento, energia elettrica e produzione di acqua calda e fredda , da noi è ancora "paZZiva", con consumi imbarazzanti, e questo anche sulle nuove costruzioni!!!.
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